Torna in forma rinnovata il concorso nazionale di fotografia documentaria “1801 Passaggi”, ispirato all’opera del fotografo e antropologo statunitense Frank Cancian (Stafford Springs, CT, 1934 – Irvine, CA, 2020).
Organizzato nell’ambito delle attività del MAVI–Museo Antropologico Visivo Irpino fino dalla nascita del museo, avvenuta nel 2017 alla presenza dello stesso Cancian, il concorso è oggi promosso da tre enti partner: il MAVI (Lacedonia, Av), il festival Castelnuovo Fotografia (Castelnuovo di Porto, Rm) e la Fondazione Un Paese (Luzzara, Re).
Il bando ha per tema “Un paese italiano” e invita ricercatori e fotografi, professionisti e amatori, a presentare non più singole foto come nelle scorse edizioni ma progetti fotografici: un cambiamento voluto per esaltare la funzione della fotografia come mezzo di indagine sociale e antropologica.
La giuria dell’edizione 2024 è composta da:
Benedetta Cestelli Guidi, storica dell’arte e della fotografia;
Dario Coletti, fotografo professionista e docente;
Michael Herzfeld, antropologo, docente ordinario emerito all’Università di Harvard.
Il primo premio è costituito dalla produzione di una mostra itinerante che sarà esposta nella XII edizione di Castelnuovo Fotografia, nel nuovo Museo Civico di Luzzara e nel MAVI. La giuria potrà assegnare altri riconoscimenti. Inoltre sarà aggiudicato dalla famiglia dell’antropologo statunitense, come ogni anno dopo la scomparsa di quest’ultimo avvenuta nel novembre del 2020, il Premio Speciale Frank Cancian.
Per scaricare il bando e i materiali per la partecipazione al concorso:
Bando concorso “1801 Passaggi” – 2024
Schede concorso “1801 Passaggi” – 2024
Per informazioni: concorso@museomavi.it
La giuria tecnica, composta da Benedetta Cestelli Guidi, Dario Coletti e Michael Herzfeld, ha assegnato i seguenti premi e menzioni con le relative motivazioni:
PRIMO PREMIO EX AEQUO
STATO MENTALE di Matias Biglieri
Realizzato a Roma del quartiere Mandrione nel periodo dicembre 2020 – dicembre 2024
➤ Scheda
Il lavoro di Matias Biglieri pur rispettando il canone della fotografia documentaria la rinnova profondamente. Il progetto realizza in modo convincente un capovolgimento delle correnti rappresentazioni della periferia romana, tuttora influenzate da quelle prevalenti nel dopoguerra e da quella pasoliniana, nelle quali i quartieri periferici – tra i quali, appunto, il Mandrione – figuravano come un margine sconosciuto, selvaggio e pericoloso, sempre problematico, amplificando così un processo di periferizzazione che spostava quello spazio geografico e sociale ancora più ai margini. Al contrario Biglieri con la scelta del colore, l’attenzione a cogliere l’immagine dentro l’immagine (come nelle superfici specchianti), lo svelamento delle ambiguità delle immagini, la declinazione libera nell’uso di differenti generi fotografici compone un lavoro complesso e stimolante pur nel progetto di documentazione di una piccola comunità di quartiere, rappresentando in modo contemporaneo lo spirito comunitario e lo sviluppo di nuove pratiche sociali.
PRIMO PREMIO EX AEQUO
CAMINI – UMANITÀ IN CAMMINO di Guergana Radeva
Realizzato a Camini (RC) nel settembre 2024
➤ Scheda
Il lavoro di Guergana Radeva si segnala per la capacità di riflettere la vita contemporanea di “un paese italiano” che ha saputo sopravvivere allo spopolamento grazie a una scelta di accoglienza. Sono diverse le comunità che condividono oggi la quotidianità di Camini, nella Locride, portando avanti tradizioni e conoscenze diverse in un contesto di incontro e accettazione che il progetto fotografico, con una franca presa di posizione etico-politica, restituisce pienamente. L’uso tenue del bianco e nero comunica armonia e collaborazione e ci suggerisce che sia possibile predisporsi alla condivisione dei luoghi antichi e dei territori interni per una progettualità che rispecchi la contemporanea esperienza delle migrazioni globali. La rappresentazione del contatto umano tra persone di religione e cultura diverse lascia tuttavia un margine all’esitazione davanti all’ignoto. Il piacere, caloroso e in piena vista, di una chiacchierata fra donne musulmane non potrebbe crescere anche tra uomini immigrati e italiani, o questi riescono soltanto a collaborare sul lavoro? Mentre i bambini giocano e imparano insieme, ce la faranno crescendo, nel futuro? Incertezze ed esitazioni non si manifestano apertamente ma si rivelano in piccoli gesti e negli sguardi insolitamente cauti.
MENZIONE
QUANDO TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA di Franco Buttiglieri
Realizzato a Roma nel periodo 2008 – 2024
➤ Scheda
Per avere saputo cogliere elementi del “carattere” di una città la cui evoluzione in metropoli non ha mai cancellato forme di vita comunitarie e in cui il vissuto della marginalità può, con apparente contraddizione, convivere con l’immaginario della “Roma caput mundi”. Le immagini restituiscono l’intensa socialità dei rapporti, anche di quelli che si creano casualmente sulla strada, e la tensione verso di essa dei soggetti rappresentati. Una socialità “da paese” che si nasconde solo nel sonno alla fine di un giorno di lavoro faticoso, ma sempre in un contesto pubblico pieno di occhi curiosi, tra cui quelli del fotografo.
MENZIONE
CH LA RECCHIA di Diego Monfredini
Realizzato a Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio, Santo Stefano di Sessanio, Carapelle Calvisio, Calascio (AQ) nel 2024
➤ Scheda
Per il valore sociolinguistico del lavoro video che accompagna le immagini fotografiche, il quale indaga la sonorità di cose e voci per lo più mute a causa del disuso e dell’abbandono. Il dialogo che l’autore instaura con le sonorità riattivate dalla sua presenza comunica l’empatia dell’autore, che mostra se stesso così come esplicita le procedure e la strumentazione, a loro volta sonoramente connotate, della sua organica e singolare esplorazione dell’entroterra montuoso dell’Abruzzo.
Guarda il video: https://vimeo.com/929911222
MENZIONE
HO VISTO TUTTO – RITRATTI DI CITTANOVA di Totò Musolino
Estratto da un archivio di fotografie realizzate a Cittanova (RC) tra il 1957 e il 1997
➤ Scheda
Per la cura dedicata al recupero e alla valorizzazione dell’archivio di un fotografo di paese che ha prodotto centinaia di scatti nel corso della sua professione. La conservazione dell’archivio, e la sua digitalizzazione, costituisce un importante segnale di salvaguardia e riappropriazione della fotografia vernacolare italiana, che si spera sia da esempio per i molti archivi fotografici di professionisti che rischiano di venire dispersi.
La famiglia dell’antropologo e fotografo Frank Cancian, scomparso nel 2020, ha assegnato il seguente premio con relativa motivazione:
PREMIO SPECIALE “FRANK CANCIAN”
IN PAESE NIENTE MALE di Stefano Pia
Realizzato a Mogoro (OR) nel periodo 2022 – 2024
➤ Scheda
Dichiarazione di Steve Cancian:
«Quest’anno, la prima cosa che ho sentito dire da mio padre è stata: “È meraviglioso che ora ci sia un concorso per progetti. Questi progetti sono ciò che cercavo di insegnare ai miei studenti… e ciò che ho cercato di fare io stesso”. Poi, mentre esaminavamo un elaborato in particolare, ho potuto vederlo sorridere: “Ecco… vedi come cattura l’interazione, suggerisce una storia, rivela che c’è più di quanto l’occhio possa vedere?”: era il lavoro di Stefano Pia. Le immagini di Pia non sono solo in sintonia con ciò che mio padre ha cercato di catturare, ma anche con il modo in cui mio padre ha cercato di accentuare, penetrare e rivelare questi momenti. L’immagine #16 di Pia utilizza una simmetria involontaria per giustapporre lo sguardo riflessivo di un uomo anziano verso la distanza (e forse il passato?) e la visione libera di un ragazzo dal trampolino. La sua immagine #6 utilizza una composizione di colori casuale per suggerire una relazione tra un automobilista di passaggio e una donna su un cartone ritagliato. L’immagine #18 utilizza l’approccio della foto di mio padre che preferisco, risalente all’ultimo periodo della sua vita: in mezzo a un ambiente allegro e giocoso, un giovane fissa direttamente l’obiettivo da una posizione insolita. Cosa sta pensando? Che cosa sta succedendo qui più di quanto non si veda a prima vista? Mio padre avrebbe amato questa foto e l’intero progetto».