11 Gen Tra India e Italia i nuovi riconoscimenti al documentario “5×7 – il paese in una scatola” di Michele Citoni con il quale il MAVI e il suo straordinario patrimonio visivo girano il mondo
Il film sull’etnografia fotografica di Frank Cancian e la Lacedonia rurale degli anni 50 insignito di un premio alla regia nel Chhatrapati Shivaji International Film Festival e vincitore a Caserta del festival internazionale di film etnografici Intima Lente
Due premi internazionali sono stati assegnati a cavallo tra il 2019 e il 2020 al film documentario “5×7 – il paese in una scatola” del regista romano Michele Citoni. Il primo è un premio alla regia per la sezione documentari assegnato dalla giuria del Chhatrapati Shivaji International Film Festival, che si è tenuto negli ultimi giorni del 2019 presso il National Film Archive of India nell’importante città indiana di Pune, nello stato federato del Maharashtra, poco distante dal memorial del Mahatma Gandhi.
L’altro premio – la cui assegnazione è stata resa nota nelle ultime ore – è stato attribuito in Italia, a Caserta, sede della nona edizione del festival Intima Lente / Intimate Lens, manifestazione di punta nel campo del cinema documentario a vocazione etnografica la cui giuria ha dichiarato vincitore il film di Citoni. Il festival, organizzato dalle associazioni Brio e Bagaria e la cui direzione artistica è stata curata da Aldo Colucciello, Pasquale Corrado e Augusto Ferraiuolo, si è tenuto nell’ambito delle manifestazioni di “Comunalia”, organizzata dal Comune di Caserta. I film finalisti di Intima Lente, tra cui il vincitore “5×7 – il paese in una scatola”, sono stati scelti tra i più di 3000 corti, mediometraggi, lungometraggi, documentari interattivi pervenuti da tutto il mondo.
Nelle sue motivazioni la giuria rileva che «la storia di un giovane uomo che per caso incontra una comunità della Campania appenninica e l’amore per la fotografia si incontrano in questo documentario molto ben elaborato», il quale, sempre a parere dei giurati del festival, «ci porta indietro nel tempo senza mitizzarlo, ed è proprio questa la forza di 5×7».
In 37 minuti il documentario di Michele Citoni racconta la realizzazione delle 1801 foto di Frank Cancian a Lacedonia (Av) e la nascita del piccolo museo che espone le stampe e ne custodisce i negativi. «Nel 1957, ventiduenne e appena laureato», spiega il regista, «Frank Cancian era un fotografo autodidatta e non aveva ancora intrapreso gli studi specialistici in antropologia ma scattava con grande sensibilità etnografica e, arrivato a Lacedonia quasi per caso, catturò in sette mesi molti aspetti della vita quotidiana di una comunità rurale nel pieno di un epocale passaggio di trasformazione. Un patrimonio visivo straordinario che però è rimasto per decenni in una scatola, perché l’autore aveva poi deciso di percorrere un’altra strada professionale come antropologo economico, che lo portò a svolgere un trentennale lavoro sul campo in Messico. Alcuni lacedoniesi – prosegue Citoni – hanno riscoperto le 1801 fotografie quasi sessant’anni dopo e con la fondazione del MAVI ne hanno sancito il grande valore, che io penso risieda non solo in una importante testimonianza storico-antropologica ma anche nella qualità formale ed espressiva degli scatti e nella possibilità di farne uno strumento per promuovere la cultura critica dell’immagine in un’epoca in cui la fotografia è incredibilmente diffusa ma altrettanto banalizzata».
Michele Citoni è un regista con molti anni di esperienza nel documentario cosiddetto “di creazione” ed ha partecipato, con i suoi film, a numerosi festival internazionali. Ha stretto un forte legame sentimentale con il sud interno, ha collaborato con i festival “Cairano 7x” e “CarbonAria 2012”, con il MAVI e l’associazione LaPilart di Lacedonia, con il gruppo di progettazione +tstudio/rihabitat di Aquilonia, partecipando attivamente a progetti e vertenze territoriali e portando avanti una più che decennale attività di videoracconto dei territori, testimoniata da diverse opere audiovisive e soprattutto da documentari. Tra questi: “Terre in moto” (2006), un viaggio nei paesi dell’Alto e Medio Sele più segnati dal sisma dell’80 e dal lungo post-sisma; “Mezzafemmina a Rocchetta Sant’Antonio” (2013), su un concerto che ha segnato il ritorno di un cantautore torinese ai luoghi d’origine della sua famiglia; “Avellino-Rocchetta, sospensione di viaggio” (2014), che intreccia il singolare racconto di una storia di emigrazione con le immagini di un viaggio di lotta delle associazioni contro la dismissione della ferrovia storica voluta da Francesco De Sanctis; “Traduzioni” (2016), una testimonianza del possibile dialogo fra la tradizione artigianale e il design e l’arte contemporanea, come via di sviluppo locale e occasione di rigenerazione dei borghi abbandonati; “Dire Fare Basilicare – Giochi di parole per territori (r)esistenti” (2019), che racconta un esperimento di riflessione ludica sulle parole che accompagnano la vita di chi parte e di chi resta.
«Da anni attraverso questi luoghi cercando forse qualcosa di me stesso», riflette il regista romano, che così spiega la sua curiosità nei confronti di Cancian: «venuto a conoscenza delle foto di Frank, scattate sessant’anni fa in Alta Irpinia, ho voluto incontrarlo e filmarlo per trovare in questo fotografo e antropologo, osservatore estraneo ma partecipante come me, una risonanza che mi aiutasse a rispondere alla classica domanda dello scrittore-viaggiatore Bruce Chatwin: “che ci faccio qui?”».
Il documentario “5×7 – il paese in una scatola” è stato realizzato da Michele Citoni per il MAVI – Museo Antropologico Visivo Irpino in collaborazione con l’associazione LaPilart e la Pro Loco Gino Chicone di Lacedonia e con il prezioso sostegno dell’Amministrazione comunale di Lacedonia.
Gli ultimi riconoscimenti al film, che si avvale del montaggio di Roberto Mencherini e delle musiche dell’irpino Pasquale Innarella e dei napoletani KuNa, arrivano dopo la menzione speciale assegnata dalla giuria dell’EtnofimFest di Monselice (Pd), il Premio della Direzione del Festival del MonFilmFest di Casale Monferrato (Al) e la più recente vittoria al concorso documentari del 7° Vittoria Peace Film Fest di Vittoria (Rg). Da ricordare anche l’esordio del film, nel 2018, al festival di antica tradizione Laceno d’Oro che si tiene ad Avellino, la selezione in concorso nel Move Cine Arte Festival a San Paolo del Brasile e la partecipazione alle seguenti manifestazioni cinematografiche: Film Festival della Lessinia a Bosco Chiesanuova (Vr), Festival Sguardi sui Territori a Gemona del Friuli (Ud), Napoli Film Festival a Napoli, Mònde Festa del Cinema sui Cammini a Monte Sant’Angelo (Fg), CortoDino Film Festival Dino De Laurentiis a Torre Annunziata (Na), e International Roma FilmCorto Fest Independent Cinema a Roma.
Per il trailer e altre informazioni si veda il link https://youtu.be/ScRM8ZaFL1Y