25 Giu Terza edizione del concorso/mostra di fotografia documentaria “1801 passaggi”
Giuria di eccezione coordinata da Simona Guerra, esperta di archivi fotografici e autrice di biografie e saggi di fotografia, con Francesco Faeta, antropologo tra i massimi esperti di antropologia visuale, e il fotografo pluripremiato Francesco Zizola che ha ricevuto, tra gli altri riconoscimenti, il World Press Photo of the Year
I fotografi sono invitati a presentare opere ispirate a un fondo fotografico straordinario ma ancora scarsamente conosciuto: i 1801 scatti realizzati nel 1957 dallo statunitense Frank Cancian nel borgo rurale di Lacedona, in Alta Irpinia
Al via la terza edizione del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi”, un’iniziativa in rapida crescita che già lo scorso anno ha visto quadruplicare la partecipazione rispetto all’anno precedente. Il concorso è legato al fondo fotografico dello statunitense Frank Cancian (www.frankcancian.net), custodito a Lacedonia (Av) nel MAVI / Museo Antropologico Visivo Irpino. Il tema di quest’anno è “Un paese italiano, 2019”. Il termine di presentazione delle opere è fissato alla mezzanotte del 15 settembre 2019.
Con il concorso annuale, organizzato dall’associazione LaPilart, viene selezionato da una giuria di alto livello tecnico un gruppo di 20 opere fotografiche finaliste, che vengono esposte presso il MAVI in una mostra conclusiva annuale inaugurata nell’ambito dell’evento “1801 passaggi”, nel corso del quale vengono proclamate e premiate tre opere vincitrici. Da quest’anno, inoltre, Frank Cancian assegnerà personalmente una menzione speciale a una fotografia che l’autore statunitense sceglierà tra le 20 finaliste selezionate dalla giuria. Per il 2019 l’evento “1801 passaggi” si terrà dall’1 al 3 novembre.
Una serie di 20 foto di Frank Cancian costituisce la base del concorso, nel quale gli autori vengono chiamati a presentare proprie opere che trovino riferimento nelle foto di Cancian realizzate a Lacedonia nel 1957 e propongano una libera reinterpretazione attualizzata di quelle immagini. Così come Cancian si recò a Lacedonia “per capire come le persone vivevano e per fotografarne la quotidianità”, allo stesso modo la richiesta ai nuovi autori è quella di prendere spunto dai temi e dai soggetti del 1957 per raccontare come tutto questo possa essere tradotto nell’oggi. Una traduzione – e in certi casi un cambio di senso – dato alle azioni, ai gesti quotidiani e ai luoghi che ovviamente non sia conseguenza soltanto del naturale cambiamento che il trascorrere del tempo impone, ma costituisca anche una riflessione sulle nuove sfide che la società odierna è chiamata a vivere.
Dopo lo svolgimento del concorso, la mostra fotografica presenta quindi la serie di 20 foto di Cancian posta a base del concorso e i 20 scatti selezionati dalla giuria fra tutti quelli presentati dai partecipanti.
Anche per l’edizione 2019 il concorso si avvale di una giuria di eccezione, che quest’anno è composta da:
– Simona Guerra (coordinatrice): esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, autrice di biografie e saggi di fotografia;
– Francesco Faeta: antropologo tra i massimi esperti di antropologia visuale, docente ordinario all’Università di Messina, fotografo e documentarista etnografico;
– Francesco Zizola: fotografo, autore di scatti pubblicati in tutto il mondo e vincitore di numerosi premi tra cui World Press Photo of the Year.
LE 1801 FOTOGRAFIE DI FRANK CANCIAN
1801 sono gli scatti realizzati a Lacedonia nel 1957, in circa 7 mesi, dal fotografo statunitense Frank Cancian, quando, studente di 22 anni, grazie a una borsa di studio soggiornò nel borgo rurale irpino “per capire come le persone vivevano e per fotografarne la quotidianità”.
Il lavoro fotografico del giovane Cancian – reso possibile dalla partecipazione alla vita quotidiana della comunità lacedoniese e caratterizzato da una sensibilità etnografica che, negli anni successivi, sarebbe stata alla base della sua scelta di dedicarsi alla ricerca e all’insegnamento dell’antropologia – esplora tutti gli ambiti di vita di una comunità rurale colta nel cruciale momento di passaggio dei tardi anni ‘50 del secolo scorso, allorché l’industrializzazione del paese, l’espansione dei consumi e l’abbandono delle campagne erano ormai avviati.
Questo patrimonio visivo, riportato alla luce solo da poco tempo, resta ad oggi ancora sostanzialmente ignoto anche alla letteratura specialistica. Esso merita invece di essere considerato insieme all’eredità lasciata dagli autori che hanno raccontato il Sud italiano nel secondo dopoguerra: dai fotoreporter della Magnum, ai fotografi italiani che hanno lavorato sul campo con Ernesto De Martino, ai cosiddetti documentaristi “demartiniani”.
IL PROGETTO “1801 PASSAGGI”
Il progetto “1801 passaggi” è ideato e realizzato dall’associazione LaPilart. Mediante questa iniziativa, alla creazione dell’archivio fotografico dell’opera di Frank Cancian presso il MAVI – il museo promosso dalla Pro Loco Gino Chicone di Lacedonia – si affianca un concorso-mostra con cadenza annuale. “1801 passaggi” è un percorso/confronto tra passato e presente che, proiettato negli anni a venire coniugando lo sguardo etnografico con la fotografia e indagando l’evoluzione dell’essere umano, si propone un duplice obiettivo: da una parte quello di divulgare il lavoro fotografico di Cancian (oggi professore emerito di Antropologia all’Università di Irvine, California) come documento storico-etnografico relativo al passato di una comunità e, più in generale, di una forma di vita come quella dei piccoli borghi rurali del Meridione italiano; dall’altra, acquisire all’archivio del MAVI nuove immagini fotografiche selezionate utilizzando le fotografie di Cancian come chiave di lettura di piccole realtà sociali nelle loro trasformazioni contemporanee, e, per questa via, accumulare una testimonianza dinamica dei cambiamenti della persona e della società e dell’evoluzione dello sguardo fotografico su di esse.
Per scaricare il bando e i materiali per la partecipazione al concorso:
Bando concorso 1801 passaggi – 2019
Schede concorso 1801 passaggi – 2019
Per informazioni: concorso@museomavi.it